Visite specialistiche Chirurgia Plastica​

La visita di Chirurgia Plastica è un passaggio importante per chi deve o vuole sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica, estetica o ricostruttiva (del viso, del corpo, del seno) o altri trattamenti estetici.

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Liposcultura e lipolifting

L’idea della liposuzione in grado di poter intervenire in presenza di accumuli di grasso, rimuovendoli mediante una piccola cannula e con la formazione di una cicatrice quasi invisibile, attraverso l’ausilio di una pressione negativa o suzione, era apparsa subito affascinante. Purtroppo i risultati della liposuzione non sono più adeguati agli standard professionali della chirurgia estetica attuale, perché spesso lo svuotamento è più inestetico del “troppo pieno”.

La liposuzione è, quindi, una tecnica superata e sostituita ampiamente dalla liposcultura. Questa metodica prevede l’aggressione di zone ben circoscritte del corpo, escludendone altre con la creazione di un vero e proprio semaforo di zone (zona verde aggredibile, zona gialla aggredibile con cautela, zona rossa non aggredibile). La liposcultura può essere utilizzata solo per piccole alterazioni o inestetismi ed è inutilizzabile in caso di gambe grosse, sindrome molto diffusa, in grado di creare disagio psicologico in chi ne è affetto.

Per questi casi è stata messa a punto una innovativa metodica di lipoaspirazione denominata Lipolifting, in grado di ridurre armonicamente l’eccesso di grasso in tutti i quadranti ma anche di indurre una ottimale tenuta del tessuto trattato. L’intervento di liposcultura può essere realizzato in anestesia locale con tumescenza fredda: durata 60–90 minuti e dimissione in pari tempo. L’intervento di lipolifting prevede, oltre al trattamento locale mediante tumescenza fredda, anche una analgesia spinale che consente di conservare una ottimale mobilità motoria sia durante l’intervento sia alla fine, con deambulazione immediata. Durata 90-150 minuti e dimissione in pari tempo.

    Malaroplastica additiva

    Tra gli interventi di chirurgia estetica pensati per migliorare l’armonia del volto, un ruolo importante riveste il trattamento della zona zigomatica, detta anche malaroplastica. L’intervento più richiesto è sicuramente la malaroplastica additiva per l’aumento degli zigomi, poiché questi hanno l’importante funzione di armonizzare il quadrante medio del viso e, al tempo stesso, agire sullo sguardo creando una sorta di stacco che rende il viso più armonioso e interessante.

    La malaroplastica additiva può essere realizzata mediante uso di protesi o attraverso il lipofilling, cioè prelevando dal paziente stesso del tessuto adiposo da iniettare per modellare lo zigomo.

    Il posizionamento di protesi comporta un risultato sicuramente più duraturo, tuttavia non sempre in sintonia con le variazioni fisiologiche del resto del viso. Con il lipofilling, invece, esiste un riassorbimento che potrebbe essere più o meno elevato e quindi il loro volume nel tempo può scemare. In compenso il lipofilling può essere ripetuto e adeguato a nuove esigenze. Il lipofilling prevede un prelievo di grasso dall’addome o dalla coscia, mediante anestesia locale con tumescenza fredda e utilizzo di piccole cannule specifiche. Il grasso ottenuto viene opportunamente trattato, senza centrifugazione ma con successivi lavaggi a base di una specifica soluzione iperpolarizzante, in grado di garantire l’integrità biofisica delle cellule adipose da trapiantare.

    Il trapianto avviene mediante tunnellizzazione incrociata multistrato, per garantire il massimo della rivitalizzazione del tessuto trapiantato.

    L’inserimento di protesi zigomatiche avviene con un’incisione invisibile, praticata all’interno della bocca, sul bordo della palpebra o davanti all’orecchio, attraverso la quale vengono inserite, al di sopra dell’osso zigomatico, delle protesi di silicone. L’intervento di malaroplastica, sia mediante protesi sia per lipofilling, si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda: tempo medio 45 – 60 minuti e dimissioni in pari tempo.

    Mastoplastica additiva

    La chirurgia estetica additiva del seno prevede l’uso di protesi, ormai quasi tutte al silicone ma conformate in modo molto diverso, per offrire la soluzione più armonica a ogni singolo problema. Le protesi possono essere tonde a profilo diverso, alto, medio, basso, anatomiche, eccentriche o a goccia, anche queste di volume e profili diversi tali da garantire una scelta di soluzioni molto ampia.

    Queste protesi, di forma e volume diverso, possono essere collocate sotto la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale, a seconda delle condizioni trofiche del seno da rimodellare. Una ulteriore distinzione è necessaria per quanto riguarda la superficie delle protesi, che può essere liscia o testurizzata, in silicone o in poliuretano. Oggi le protesi lisce non vengono quasi più utilizzate, mentre comincia a diventare sempre più frequente l’uso di protesi poliuretaniche, per la loro minore incidenza sulla formazione di una capsula rigida peri-protesica. L’accesso più utilizzato per raggiungere la tasca che accoglierà la protesi può essere periareolare, con piccolo taglietto intorno alla parte inferiore del capezzolo, o nel solco sottomammario. Molte sono le problematiche estetiche del seno che oggi possono essere corrette con la chirurgia additiva in modo quasi ottimale: dall’ipotrofia o seni piccoli, alla asimmetria o diversità di volume o di forma tra i due seni, alle forme tuberose, al rilassamento fino alla caduta dei seni. Per il rilassamento o ptosi spesso è necessario ricorrere, oltre che all’utilizzo di protesi, anche a un lifting mediante mastopessi. Con la mastopessi, se il seno si presentava di volume adeguato, è possibile realizzare un’auto protesi senza ricorrere ad impianti esterni.

    Tutti gli interventi di chirurgia additiva del seno possono essere eseguiti in anestesia locale in tumescenza fredda in regime ambulatoriale. Tempi medi di esecuzione 60–150 minuti con tempo di dimissione di pari grandezza.

    Mastoplastica riduttiva

    Fino a pochissimo tempo la chirurgia riduttiva del seno era considerata una chirurgia maggiore eseguibile solo in regime di ricovero, con una sequela intra e post operatoria piuttosto importante. Con l’avvento della tumescenza fredda anche questa chirurgia è diventata gestibile in sicurezza in regime ambulatoriale, per la ridottissima perdita di sangue verificabile con tale metodica e anche per la possibilità di realizzarla in anestesia locale.

    Un campo operatorio praticamente esangue consente una visione migliore dei tessuti da aggredire, realizzando un intervento più preciso. L’assenza di sangue migliora la convalescenza, abbassando il rischio di infezione, l’infiammazione locale e il dolore, consentendo anche una più rapida cicatrizzazione.

    Mentoplastica

    Quando è necessario modificare la zona del mento si ricorre ad un intervento di mentoplastica, che riesce a donare armonia al volto migliorando il profilo in generale. A seconda delle esigenze del paziente, la mentoplastica può essere additiva, se dobbiamo incrementare il volume o la proiezione del mento, o riduttiva, se è necessario ridurre la parte. Nel caso di un intervento di mentoplastica additiva si procede creando una sacca dove verrà inserita la protesi solida.

    Le incisioni saranno invisibili, poiché si praticano dalla cavità orale attraverso il fornice gengivale. Nel caso di una mentoplastica riduttiva, con una fresa elettrica verrà asportata la parte di osso in eccesso. L’intervento di mento plastica, sia additiva sia riduttiva, si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda. Tempo medio 30 – 45 minuti e dimissioni in pari tempo.

    Rimozione protesi

    La rimozione e/o sostituzione protesi è considerata una tecnica routinaria della chirurgia del seno. Secondo gran parte delle statistiche mondiali, la durata media di una protesi mammaria si aggira sui dieci anni. Spesso, tuttavia, è necessario intervenire prima per sopraggiunte complicanze o semplici variazioni della struttura del corpo della donna, che rendono inadeguata o non adatta una protesi impiantata anni prima. L’intervento può essere molto banale, se si limita alla semplice sostituzione, ma può essere invece molto più complesso se è necessario eseguire una capsulotomia parziale o totale, come è spesso necessario in caso di rottura delle protesi.

    In questo caso, la tumescenza fredda rappresenta la soluzione ottimale per una capsulotomia totale, senza rischi di sanguinamento e in tempi decisamente ridotti.

    La sostituzione protesi, senza o con capsulotomia, presenta tempi variabili di intervento che vanno dai 30 ai 120 minuti. In caso di intervento in tumescenza fredda, la dimissione avviene in tempi sovrapponibili a quelli dell’intervento.

    Rinoplastica

    La rinoplastica mira a migliorare l’aspetto estetico ma anche funzionale del naso attraverso la riduzione e il rimodellamento della piramide nasale, sia della parte cartilaginea sia della parte ossea. Può essere eseguita in modalità chiusa o aperta, in base alle problematiche presentate. L’intervento di rinoplastica si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda: tempo medio 60 – 90 minuti, dimissioni entro 120 – 180 minuti. Chiama il centro per ulteriori informazioni sulla chirurgia estetica.

    Addominoplastica

    Il team del centro polispecialistico vanta una grande esperienza in materia di chirurgia estetica. L’addominoplastica non è un intervento diretto alla riduzione del peso ma è stato ideato per rimuovere quanto più possibile l’eccesso di cute e di tessuto adiposo e per ricostruire la parete muscolare. Oggi si possono utilizzare due metodiche diverse: addominoplastica tradizionale o lipectomia addominale. Quest’ultima consiste nella rimozione del tessuto adiposo in eccesso e delle pieghe cutanee nella parte centrale e bassa dell’addome, al fine di tendere la parete addominale. E’ detto anche intervento monovettoriale, perché in grado di agire solo sulla parte centrale dell’addome stirando la parete e la cute centrale con un vettore alto-basso, mentre non può agire sui fianchi perché la tecnica incisoria non sviluppa tensione orizzontale.

    Se si vuole agire anche sui fianchi, rimodellandoli, è necessario utilizzare una tecnica innovativa di addominoplastica, detta a doppio vettore, in grado di stirare la parte centrale con il classico vettore alto-basso ma anche i fianchi, grazie alla realizzazione di un vettore orizzontale.

    Quando possibile, le smagliature potranno essere rimosse con l’eccesso di cute che viene asportato. In ogni caso, le smagliature sulla cute rimanente dell’addome non possono essere eliminate.

    Fino a oggi l’intervento di addominoplastica era considerato maggiore, generalmente eseguito in sala operatoria in regime di ricovero, con degenza di almeno un giorno. Oggi, grazie alla possibilità di utilizzare una metodica integrata chirurgica (chirurgia a cielo aperto e chirurgia a cielo coperto) e, soprattutto, grazie all’adozione della tumescenza fredda, l’addominoplastica è diventato un intervento realizzabile in regime ambulatoriale con dimissione in giornata.

    Come supporto all’anestesia locale per tumescenza fredda può essere utilizzata l’analgesia spinale, particolare tecnica di anestesia regionale che, invece di utilizzare anestetico locale, utilizza un oppioide, consentendo la deambulazione immediata dopo l’intervento e la conservazione del tono muscolare intraoperatoria. L’intervento dura 150-180 minuti e la dimissione avviene dopo pari tempo.

    Lifting braccia e gambe

    Il lifting del corpo riguarda soprattutto le braccia e le gambe. Abbandonato l’intervento classico di lifting gambe a cielo aperto, per l’eccessivo traumatismo e per i risultati poco confortanti, il lifting gambe ha oggi ripreso importanza con la metodica integrata di chirurgia a cielo aperto più chirurgia a cielo chiuso o, ancor meglio, a cielo coperto. Grazie alla tunnellizzazione multipla incrociata e a strati sovrapposti, con o senza rimozione di grasso o addirittura con reimpianto di grasso, è possibile eseguire un lifting minimale. Quest’ultimo, adiuvato dalla cicatrizzazione della zona tunnellizzata ed essendo il tessuto cicatriziale naturalmente retraente nel tempo, assicura un ottimale rimodellamento della gamba. Stesso modello di intervento è previsto per le braccia, anche se con scollamento minore. L’integrazione tra chirurgia a cielo aperto e chirurgia a cielo coperto consente di ridurre notevolmente l’estensione della cicatrice ascellare, con risultati molto gradevoli per il paziente.

    Il lifting gambe si esegue sempre in anestesia locale con tumescenza fredda: tempo medio di esecuzione 90–120 minuti e dimissione in tempi grosso modo sovrapponibili.

    Il lifting braccia si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda: tempo medio di esecuzione 60–90 minuti e dimissione in tempi sovrapponibili.

    Lifting del viso

    Il lifting del viso è un intervento di chirurgia estetica, in grado di risollevare e riposizionare la pelle del volto che ha perso tono ed è cadente verso il basso. In questo modo è possibile donare al viso della paziente un aspetto più giovane e tonico.

    Il lifting può essere chirurgico classico, coinvolgendo tutti i quadranti del viso (superiori – medi – inferiori), o localizzato (mini lifting) alla fronte, guance, sopracciglio, zigomi e collo. Può essere realizzato a cielo aperto, con scollamento della zona da trattare, riposizionamento delle fasce profonde che sorreggono la pelle e riposizionamento della pelle, eliminando la cute in eccesso con cicatrici poco visibili che contornano l’attaccatura dei capelli e il bordo delle orecchie.

    Nella direzione di un ringiovanimento del viso meno invasivo e traumatico possibile, una valida soluzione è il lifting endoscopico. Quest’intervento, proposto da qualche anno da alcuni chirurghi plastici, consente di intervenire sui tessuti “a cielo coperto”, ossia senza praticare grosse incisioni sulla cute. La tecnica, detta anche Mivel (Minimal Incision Vertical Endoscopic Lift), comporta solo alcune piccole incisioni di circa 1-1,5 cm dietro l’attaccatura dei capelli, attraverso le quali si inserisce un sondino (che funge da telecamera) e gli strumenti per eseguire l’intervento.

    Una volta raggiunto il livello sottocutaneo si scollano le fasce del periostio e si riposizionano più in alto, in senso antigravitazionale. La cute non viene mai separata dai tessuti profondi, ma asseconda le trazioni delle fasce muscolari durante tutte le procedure. Al termine dell’intervento non c’è alcuna asportazione degli eccessi cutanei, con notevole riduzione del trauma per i tessuti. Una ulteriore evoluzione in grado di ripristinare un contorno viso ottimale è rappresentata dall’utilizzo di fili di sospensione ad ancora o elastici che, con traumatismo minimo, garantiscono un buon risultato, soprattutto in relazione al rapporto costi – benefici. La metodica dei fili di sospensione sfrutta un po’ la filosofia del Mivel: senza dover eliminare eccessi cutanei si determina un riposizionamento dello strato cutaneo e sottocutaneo supportato da fili ancorati su una base creata all’attaccatura dei capelli, in zona frontale. Rimane, quindi, solo una piccola incisione cutanea del cuoio capelluto.

    Tutte queste metodiche possono essere realizzate con la tumescenza fredda, capace di ridurre comunque l’impatto traumatico dell’intervento, in modo sicuramente stupefacente nel caso di lifting a cielo aperto. Anche in caso di Mivel, il recupero sarà migliorato e le possibili complicanze ancor più ridotte.

    L’intervento di lifting a cielo aperto full-face, cioè completo, si esegue in anestesia locale per tumescenza fredda: tempo medio 150 – 180 min e dimissioni entro pari tempo. L’intervento a cielo aperto di quadranti singoli (superiore – medio o inferiore) comporta tempi di intervento e dimissione nettamente ridotti.

    L’intervento di Mivel si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda: tempo medio 120 – 150 min. e dimissioni in pari tempo.

    L’applicazione di fili di sospensione si esegue in anestesia locale con tumescenza fredda: tempo medio 60 – 90 min. e dimissioni in pari tempo. Se vuoi conoscere ulteriori informazioni sulla chirurgia estetica contattaci subito.

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